Garbage, a crossroads of nowhere and lost

giovedì 12 gennaio 2012

Sarà di costui che parlerò nel prossimo post:



Dico solo questo per oggi. Domani arriva l'esame del Landi: aiutooooo!

martedì 3 gennaio 2012

Come tante altre volte, almeno da quando ho aperto questo blog, trovo che rileggersi sia davvero divertente. Specialmente quando sono passati tanti giorni dalla pubblicazione del post in questione.
Solo ora mi rendo conto di come influiscano le emozioni del momento sul modo e sul tono che ho usato in passato. Ancora non mi sono abituato a questa sensazione, che può andare dal quasi imbarazzo fino al divertimento, o a una sorta di ironico disprezzo.
Va be'.
Detto questo, mi faccio le congratulazioni dal momento che sembra, almeno per ora, che abbia davvero ripreso a suonare.
Dopo lo sfogo iniziale di qualche giorno fa mi sono reso davvero conto che si, ho perso davvero poco.
Solo in questi ultimi due giorni sono riuscito a suonare per un paio d'ore, ieri forse anche qualcosa in più.
E ho capito che c'è del vero in quello che dissi al 27 dicembre.
Sento una nuova brama, una nuova voglia di suonare. Per adesso è più che altro legata a coverizzare qualche pezzo, ma anche quando mi ripasso cose più teoriche in piacere non diminuisce.
Spero che non sia solo legato alla novità del momento, perché di fatto dopo un anno e qualcosa passato a non toccare una corda il fatto che io suoni è una novità. Ma onestamente non credo che sia solo questo.
Inoltre, come detto, ci sono anche altri nuovi fattori.
Solo dopo aver perso qualcosa si capisce il valore che quella ha. Ed è per questo che ho voluto smettere in modo assoluto di suonare per tanto tempo. Per capire, capire a fondo.
Ci sono poche persone, a mio avviso, che lo fanno. Ma è il modo migliore per valutare qualunque cosa.
Attualmente sto ancora aspettando la risposta di Giova.
Ho infine deciso che riprendere con lui non è una cattiva soluzione. Ho guardato in rete e ho trovato qualcun'altro ma onestamente mi ispira poco.
D'altro canto però ci sono due scuole di musica in zona che non sono affatto male, ma temo che il programma sia troppo scolastico per i miei gusti e che lo studente non possa crearsi un suo corso di studi, come vorrei fare io. Anche se la prospettiva mi attira, perché dato il gran numero di maestri e di strumenti insegnati credo che sia più probabile trovare persone con una buona cultura e preparazione musicale rispetto agli autodidatti o ai giovani ragazzi che girovagano per le case impartendo la lezioncina.
Ma credo che Giovanni, tra gli altri, sia forse il migliore sotto questo aspetto.
E chi sono io, infondo, per poter giudicare? Non ho certo la sua conoscenza.
Quindi, da un lato questo 2012 inizia bene sul profilo musicale.
Dall'altro non sono molto contento di come va lo studio. Non so perché ma non riesco proprio a sbattermi, a infognarmi. Automatica è carina ma mi sembra così noiosa ultimamente. Sarà il fatto di ridarla, proprio non ho voglia di rifare le solite cose. Un po' sapevo che il pericolo era questo.
Ma alla fine credo che da domani, aiutato anche un po' da Giulia, o forse da dopodomani mi rimetterò finalmente a studiarla seriamente.
No. Il problema è elettrotecnica. Certe volte mi chiedo davvero perché sono andato a finire per iscrivermi a Elettronica: è una palla questa materia!
E tra l'altro è spiegata in modo così contorto.A volte davvero mi chiedo se le menti degli ingegneri siano tutte  similmente intricate.
Ma poi al di là della complessità concettuale, che alla fine non è così elevata, sono gli esercizi d'esame che sono un casino. Perché salti direttamente dalla teoria delle dispense, capibile ma noiosa e per altro priva di esempi degni delle prove finali, ai compiti stessi. Quindi è davvero complicata la faccenda.
Ancora non so come farò a darla... Per adesso non ho trovato nessun eserciziario adatto che presenti degli esercizi argomento per argomento a difficoltà crescente. Qualcosa di intermedio almeno, che faccia cuscinetto tra la teoria nuda e cruda e le prove vere e proprie.
L'unica consolazione sono gli esercizi svolti dall'esercitatore a lezione, che ho quasi tutti. Credo che ripartirò da lì e spero basti.
In passato sul gruppo di facebook si parlò di organizzare uno o due ricevimenti ma l'iniziativa, almeno per ora, mi sembra morta appena nata. Bah....

Sul fronte libri invece, ho finito di leggere Il Bacio e il Sortilegio, la prima metà dell'ultimo libro conclusivo della trilogia di Imriel. L'ho trovato carino e ben scritto, ma mi riservo le impressioni finali una volta che avrò terminato anche la seconda parte. Per adesso mi sembra che il secondo sia il più bello dei tre ma è ancora presto per dirlo.
Un'altra bella notizia è che ho ordinato su Amazon, sito che userò di più d'ora in poi, ben tre libri di Erikson, del quale mi ero fermato al primo volume.
Su questo autore non so bene cosa dire. Fare un commento accurato su I Giardini della Luna è difficile, dato che lo ricordo poco nei particolari ed è davvero intricato, ma è sicuramente un autore di altissimo livello.
E mi sento anche di dire che è molto per i puristi del genere, meno per chi ama i romanzi, ossia libri dove la storia è inestricabilmente legata alle emozioni e i sentimenti dei protagonisti.
Io personalmente l'ho apprezzato perché amo i libri un po' complicati ma su certi aspetti l'ho trovato molto freddo e assai superficiale. Non lo dico come critica, perché è stata una scelta narrativa dell'autore ben precisa. Sarebbe un po' come criticare il fatto che uno scriva in terza o in prima persona.
Si tratta, appunto, di una scelta che però a me non è piaciuta più di tanto.
Il libro l'ho trovato molto epico e il mondo è davvero vastissimo, originale e affascinante. I personaggi sono complessi, profondi e ben delineati, ma sono ritratti solo d'un pezzo, perché non viene detto tutto.
Non è solo una questione del primo libro. C'è che alcuni aspetti, quelli sentimentali soprattutto, vengono tralasciati completamente, e ti ritrovi di punto in bianco un protagonista che si è innamorato di un altro senza alcun'avviso e detto con sconcertante noncuranza, come se fosse un ennesimo fatto da registrare senza neanche troppa importanza.
Questo è Erikson.
Inoltre, sull'autore mi da fastidio il fatto che ultimamente tutti lo considerino come chissà quale nuova rivelazione, un po' come se adesso chi non ha letto Erikson ancora non sa cosa sia il vero fantasy.
C'è un po' di fanatismo secondo me, specialmente per quelli che si ritengono i cultori del genere.