Garbage, a crossroads of nowhere and lost

domenica 18 settembre 2011

Domani sarà la resa dei conti. Oggi è l'ultimo maledettissimo giorno di studio. 
Ieri è stato quasi traumatico, ho sfiorato le otto ore tra mattina, pomeriggio e sera. Perlomeno l'argomento mi piace (c++ e calcolatori) e il professore è tra i pochi che mi stanno simpatici. 
Comunque vada mi sarò liberato di un peso che da un mese continua a rodermi lo stomaco.
Purtroppo le lezioni riprenderanno il 26 settembre... sigh. Avrò appena una settimana di "nullafancentia".
Ma non vedo l'ora che sia domattina. Non vedo l'ora di essere in libreria e avere come unico problema la scelta di un libro. Poi dopo penso che passerò da mediaworld o da gamestop e mi prenderò un gioco per la ps3. Si.
Ho intenzione di mandare tutti in Azerbaijan e farmi i cazzi miei. 
In realtà non sono uno fissato coi videogiochi e non ho tendenze "nerd" (oddio, ogni tanto forse...). Ma nei rarissimi casi in cui esce un titolo interessante ci faccio un pensierino.
E probabilmente lo comprerò più per ribellione al periodo di studio forzato che per altro. Spesso va a finire che  per due, tre, quattro giorni, a volte anche una settimana, non faccio altro che starci incollato e poi per mesi lascio la console a prendere la polvere.
Per quanto riguarda i libri invece, beh è tutta un'altra storia. Ci sono fissato. Non posso passare un mese senza leggere qualcosa e può essere qualsiasi cosa, basta che sia un libro. Di qualunque tipo/argomento, anche se tendenzialmente compro romanzi legati al fantasy. Ma questo mi pareva di averlo già detto.

Oggi è una giornata buia e umida. Spero che piova il prima possibile, aiuta molto nel gran finale.  
Purtroppo essendo così vicino alla costa è più difficile che ciò accada... la toscana non è proprio nota per le sue piogge estive.
Dovrei continuare, è ancora presto... ma non ce la faccio, riprenderò nel pomeriggio. Non ho voglia e non credo che sarebbe utile ripetere in questo stato mentale. 
Preferisco far vagare la mente senza soffermarmi su nulla in particolare. E per questo c'è una cosa meravigliosa, l'ideale per qualcuno che vuole fluttuare nel vuoto più totale come...





erllvnflnflòtòkytopkenvienippqlkepijfo3u3r8yhoiwqdoewfuwoioàqod.......----


giovedì 15 settembre 2011


Dio benedica chi me l'ha passato!!! Chi era? : O... anyway, questo video mi ricorda certe cose fatte prima della maturità...quelle classiche leggende studentesche che se non tocchi almeno cento culi, cento tette o che se non ricevi 850495849 baci (di ragazze ovviamente) ti andrà male l'esame. Quanti bei ricordi :)
Ovviamente io ci ho provato... ma dopo un po' quando trovi quella che non sta al gioco... sono guai!



Veramente spettacolare, lo stimo troppo quest'uomo.
Mi fa andare a dormire col sorriso. Purtroppo domani esame, l'ultimo finalmente!

La fine e l'inizio

Yaaawn... che sonno. Oggi avrei dormito altre quattro ore e invece mi sono alzato all'alba delle 9.00
Se qualche impiegato mi sentisse probabilmente mi manderebbe a quel paese, e avrebbe anche ragione.
Comunque questo è un periodo stressante che lascia poco spazio ad altre riflessioni. Penso che sia già stato un miracolo esser riuscito ad aprire il blog.
L'unica nota positiva è che finalmente questo cavolo di periodo d'esami sta giungendo al termine. Non ne posso più. Domani ultimo test e poi... vacanza per una settimana! Poi rincominceranno le lezioni ma la cosa non mi turba affatto. Avrò comunque un po' di tempo libero, è stressante non averlo.
In questi casi la mia medicina mattutina è una cosa del genere:



Questi sono i Days of the New, non molto conosciuti nel panorama post-grunge/alternative rock.

E poi, be', mettiamo qualcosa di più moderno che si avvicina a un sano folk:


Qualunque cosa accada, canzoni come queste mi danno la forza di affrontare qualunque cosa.
L'unico problema è che mentre studio devo lasciarle andare, altrimenti combino disastri. Ma per affrontare il pensiero "devo studiare" sono degli antidolorifici efficacissimi! 


mercoledì 14 settembre 2011

Curiosità e qualche informazione

Certo che è buffo. Ieri ero così soddisfatto di quanto avevo scritto e oggi invece rileggendo tutto quanto mi viene da ridere. Be', come vi dicevo, è colpa delle emozioni. A ogni modo non cancellerò né modificherò alcunché.
Non avrebbe senso farlo, perderebbe di significato quel poco di buono che ho detto ieri sul contesto emotivo.

Dunque passiamo ad altro. Oggi volevo spiegare alcuni significati e curiosità che a qualcuno estraneo al blog potrebbero sembrare errate o semplicemente prive di senso.


1) Perché sidus mane?

"Sidus" è un vocabolo latino non molto usato e significa stella cadente. "Mane" invece, più diffuso, significa mattino.
Come avrete notato ho accostato queste due parole nel dominio lasciandole entrambe al nominativo.
In realtà i latini individuavano la stella del mattino (che era il nome che volevo) con Lucifer, ossia Lucifero.
Anche se lucifer come aggettivo significa "che porta la luce" e Lucifer in realtà è una divinità latina (presa però dai greci che la chiamavano in modo diverso) ai giorni nostri assume significati diversi.
Quindi, dal momento che non voglio passare per un credente di satana o cazzate simili, mi sembrava inopportuno mettere come dominio "lucifer.blogspost". (E in effetti esiste pure (click) anche se mi sembra un po' abbandonato.)

In realtà ho provato a utilizzare i due termini in modo corretto e anche altri sinonimi ma venivano fuori delle schifezze.
Per cui, dato che l'accostamento "sidusmane" mi piace molto non vedo perché non lasciarlo così. Anche se, ripeto, è grammaticalmente sbagliato e non sottintende o sostiene alcuna entità "maligna". 


2) Che significato ha la frase sotto il logo

Sono sicuro che l'avrete notata: "Garbage, a crossroads of nowhere and lost".
Anche la storia di questa frase è, se vogliamo, un po' curiosa. 
"Garbage" generalmente vuol dire spazzatura ma in informatica può anche indicare un tipo di allocazione errata di dati dinamici in memoria. Per renderla più terra terra, è garbage quando creo qualcosa in memoria (nell'heap ad esempio), la perdo e diventa irrecuperabile, irraggiungibile. Ora, per spiegare meglio cosa vuol dire "perdere" dei dati si dovrebbe fare un discorso più tecnico sui puntatori e cose simili ma francamente eviterei, dato che io stesso capisco fino a un certo punto queste cose: ho solo un infarinatura datami dall'università.
Vedetela così. Garbage: una zona irraggiungibile per chiunque, segreta e nascosta in cui ci può essere qualunque cosa. E naturalmente mi sembrava carino riferirlo a blog, perché è così che lo vedo.
Ce ne sono talmente tanti in rete che la probabilità che qualcuno giunga qui è assai remota. Inoltre fa anche riferimento a un luogo mio, personale che decido volontariamente di creare con uno scopo. Un luogo lontano dal caos del web, semplice e familiare. 
E da qui si arriva "a crossroads of nowhere and lost".
Ossia: "un crocevia del nulla e del niente, del nessun dove." Perché di fatto garbage è nessun dove e non è niente allo stesso tempo per chiunque, tranne che per me.

Per quanto riguarda il resto poi, non ho molto altro da dire. Sono ancora alla ricerca di un immagine decente da mettere in alto nella home, quella di ora, QUESTA, non è un granché. 

martedì 13 settembre 2011

Hello world

Eccoci qui finalmente! Il blog è stato aperto :) anche se per ora appare vuoto e desolato.
Be', con il tempo aggiungerò i vari gadget. Questo è il mio primo blog in assoluto. L'unica cosa simile che abbia mai provato a tenere fin'ora è stato un diario. Ma oltre al fatto che scrivere a mano è un po' faticoso, specialmente quando la sera torni a casa stanco, non ci sono gli stessi vantaggi che scrivere al computer. Come ad esempio la possibilità di poter cancellare senza lasciar tracce. Una cosa che, per quanto sembri frivola, non è da poco. Provare per credere.
A ogni modo, la piattaforma mi piace e ormai sono convinto che rimarrò qui.

Non credo che scriverò tutti giorni e ma non è nemmeno detto che per ogni giorno butterò giù un solo messaggio. Quello che principalmente voglio da questo blog è uno spazio in cui lasciar vagare libera la mente su qualunque sciocchezza e, se mi va, di scriverla. Non ha importanza quanti lettori avrò (né se ne avrò).
La cosa importante e che possa scrivere cosa voglio, quando voglio.

Personalmente do grande valore a questi siti meravigliosi che spesso finiscono per diventare dei diari on-line.
Beh, nulla di sorprendente suppongo. Se non sbaglio da qualche parte (forse su wikipedia?) era riportato che il termine "blog" è in realtà un'abbreviazione di "web-log" etc etc.

In ogni caso, non ha importanza che qualcuno legga e che commenti. Chi vuole del resto è libero di farlo.
No. La cosa che conta davvero è lasciare una traccia di certi momenti in cui siamo presi da determinate emozioni o sentimenti. In quei momenti percepiamo la realtà in modi diversi. Alcune cose che sembrano impossibili appaiono emotivamente a portata di mano. Oppure più semplicemente siamo portati a pensare o a fare determinate cose che, normalmente, non faremmo. E si dà il caso che i libri e la musica siano due ottimi esempi di quelli che io chiamo "veicoli emotivi".

Un libro, ad esempio, spesso mi fa sorridere. Mi fa riflettere, può rattristarmi oppure mi spinge a scrivere.
A volte mi capita di sentire quasi una vocazione poetica, come un impulso che mi trascina davanti a un foglio e mi urla "scrivi qualcosa!"
Vi è mai capitato?
Spero di sì.
Si prova una sensazione davvero stupenda, come se poteste descrivere cose impensabili con poche mirate parole che un attimo prima non vi sarebbero mai venute in mente.
Per esempio recentemente ho letto il nuovo libro di Patrick Rothfuss, uno scrittore fantasy sostanzialmente.
Si intitolava La Paura del Saggio, mi è piaciuto tantissimo. Al di là del fatto che è in realtà il secondo volume di una saga (il primo si chiamava Il Nome del Vento, molto bello anch'esso), dopo averlo finito ho provato una fortissima sensazione di struggimento. Come quando, ad esempio, qualcuno di importante vi ha lasciato, o come quando vi risvegliate da un sogno bellissimo o dopo aver visto un film che vi ha commosso nel profondo.
Dopo, quando ritornate alla realtà, la nostalgia vi prende, vi squassa e sentite (almeno io sento) il noto "sfarfallio dello stomaco", ossia quella dolorosa sensazione di vuoto e di sbagliato che c'è dopo che tutto è finito.
E questa è solo la punta dell'iceberg. E la fine di quel libro meraviglioso mi ha spinto a scrivere una sorta di riflessione, che vi riporto qua in fondo, che normalmente ne sono sicuro non sarei riuscito a "comporre" così su due piedi, in un battito di ciglia.
Ora presentandola in questo modo forse la metto in una luce un po' patetica, tuttavia la riscrivo ugualmente, anzi, le riscrivo entrambe, ordinate temporalmente dalla più vecchia (ossia dell'altro ieri) alla più recente (di ieri).

la prima:

"Ogni volta che termini un bel libro, ti senti nostalgico triste e musone.
Un po' come svegliarsi da un bel sogno all'improvviso...
Quando accade, tutte le volte ti rendi conto quanto sia grigia la realtà che ti circonda"


e...


"L'ironia è, forse, la cosa più bella di questa ironica esistenza"


Sono un po' ridicole buttate lì così. E soprattutto lo sono per chi non ha sperimentato quello che intendo.
Spesso frasi del genere, senza un'adeguata eleganza letteraria, appaiono un po' insignificanti. E forse lo sono, in parte. Assomigliano un po' a quei luoghi comuni che spesso si trovano nei link di facebook e che disprezzo la maggior parte delle volte.
Ma se mi sforzo un poco di ricordare la sensazione provata dopo aver finito un quel tomo enorme tutto mi appare assolutamente naturale e denso di significato. C'è da dire anche che la seconda deriva dall'atteggiamento del protagonista, spesso ironico nel dire e nel fare. 
In poche parole sto annoiando degli improbabili lettori. 


L'esempio tuttavia rappresenta la potenza che queste emozioni e sensazioni possono fare. Ed era un esempio banale. Col tempo vi convincerò e magari convincerò anche me stesso delle cazzate che sto scrivendo.


Ora, dal momento che mi ritengo tutt'altro che un poeta, da me usciranno cose da poco ma la cosa mi diverte. 
Tra l'altro, sempre di quel libro mi è venuto in mente uno rapido dibattito tra due personaggi che discutevano di lattughe e altri ortaggi. 
Si avete capito bene, non sono ancora impazzito. Sono solo le undici di sera. Lo riporterò domani, è divertentissimo...